Si rappresenta che l’ufficio sopra indicato, dal mese di maggio u.s. ha lavorato sotto organico nonostante i numerosi carichi di lavoro, poiché un Agente risultava in assenza giustificata (a disposizione della competente CMO), nonostante tutto, le restanti unità hanno assicurato il servizio e la funzionalità dell’ufficio nell’interesse dell’Amministrazione, con notevole sacrificio dettato da una condizione lavorativa inadeguata ai limiti della sopportazione psicofisica.
Dall’organizzazione del lavoro sono previste n. 3 unità assegnate tramite interpello, (per la copertura a rotazione di un 8/14, un 9/15 e un 14/20).
Ai due operatori penitenziari presenti in ufficio, sono state tagliate in più occasioni le ferie e laddove per necessità di visite specialistiche, una unità doveva tassativamente assentarsi, l’unico poliziotto penitenziario presente in ufficio, ha dovuto contro la propria volontà, svolgere il turno di servizio di 8.00/20.00 o 10:00/20:00, per assicurare il servizio e la corrispondenza telefonica detenuti che avviene quest’ultima, dalle ore 14:00 alle ore 20:00.
La UIL è intervenuta in più occasioni sulla questione, rappresentando le difficoltà lavorative delle due unità addette all’ufficio meglio in oggetto specificato, sulle criticità che si ripercuotevano anche sulla funzionalità e l’efficienza del settore, sottoponendo il personale anche ad uno stress del lavoro correlato.
Nessun intervento è stato effettuato, come se le problematiche rappresentate non riguardassero l’Amministrazione Penitenziaria ma solamente il personale interessato, che comunque doveva assicurare l’apertura dell’ufficio, tanto per guadagnarsi qualcosa a fine giornata.
Con il rientro della terza unità in data 28 ottobre 16 (dichiarata idonea dalla CMO), le tante criticità potevano essere finalmente risolte, ma l’ostruzionismo posto in essere dall’Amministrazione pare non avere confini, non si comprende ad oggi quali siano le intenzioni di chi materialmente è responsabile della gestione delle risorse umane.
Nello specifico: l’Assistente Capo P.R. in data 28 c.m. è rientrata in servizio con turno 8/16, la stessa è stata comandata in primis alla vigilanza sala colloqui, poi sezione femminile ed infine al rilascio colloqui fino alle ore 13.00; dopo pranzo nuovamente in sezione, nonostante l’ufficio colloquio era chiuso per mancanza degli addetti (anzi da mod. 14 Agenti risultava una unità dalle ore 12.00).
Per tamponare la chiusura dell’ufficio dalle ore 08.00 alle ore 12.00 nel medesimo giorno, è stato comandato un Agente dell’ufficio Comando per assicurare i colloqui degli Avvocati.
L’Assistente Capo R.C. (titolare), all’apertura dell’ufficio colloqui alle ore 12:00 (inizio servizio), per recuperare gli arretrati e sviluppare le pratiche telefoniche (per consentire l’apertura centralino dalle ore 14:00), ha dovuto sacrificare la pausa pranzo per dare continuità al settore.
Quanto sopra, si evidenzia un atteggiamento “punitivo” della Direzione nei confronti dell’operatore P.R., che oltre ad non essere rientrata nel proprio ufficio di appartenenza dopo il periodo di malattia , è stata comandata di servizio come di seguito indicato:
- giorno 29.10.2016 con turno 16/24; il 30.10.2016 di RIPOSO e il 31.10.2016 con turno 16/24-
Turni in netta violazione con gli accordi e normative sindacali, come il mancato rispetto dell’ANQ, nonché pare una “missione punitiva” attuata nei confronti della dipendente per essere stata assente per un congruo periodo, sindacalizzando così, lo status di malattia, oltre a penalizzare ancora dopo cinque mesi, le altre due unità dell’ufficio in questione, che continuano a lavorare ai limiti della sopportazione psicofisica per assicurare il servizio.
Il peso delle pressioni negative sopra descritte, dai ripetitivi cambiamenti del posto di servizio, dagli eccessivi carichi di lavoro, abusi soprusi e disuguaglianze, comporta una totale negatività lavorativa e psicologica.
Questi fattori, sono elementi scientifici che possono essere accreditati oltre al mobbing, al Burn-Out per il rischio cedimento allo stress elevato.
Per quanto sopra, si chiede l’immediato rispetto dei lavoratori, degli accordi sindacali, precisando che l’attuale personale dell’ufficio colloqui è stato assegnazione con ordine di servizio a seguito di scorrimento graduatorie interpello, pertanto, non possono essere rimossi solo per un capriccio di qualcuno, in caso contrario, questa O.S. procederà per le vie legali al fine di tutelare i diritti dei lavoratori, tanto per evitare in futuro altri sgradevoli episodi esasperati.
Alla Segreteria Regionale, si trasmette per l’eventuale intervento all’ufficio vertenze UIL di Basilicata.
Si resta in attesa di riscontro e si porgono cordiali saluti.
Il Segretario Coordinatore Provinciale UILPA Polizia Penitenziaria F.to Carmine DE GRAZIA